Autosilo ValMulini

01.03.2017
Da maggio a novembre 2017 

Presso il retro dell'autosilos di Val Mulini. trovavano riparo notturno.diverse decine di persone- tra le quali migranti di origine sub-sahariana in uscita dai centri di accoglienza di tutta Italia . Non c'èra luce né acqua, ne servizi igienici . Abbiamo garantito ogni sera e ogni mattino assistenza di base: ogni sera e ogni mattino assicuravamo il rifornimento di acqua portando delle taniche,  latte caldo,  biscotti, coperte e sacchi a a pelo. Ogni mattina in collaborazione con loro ripulivamo l'area e riordinavamo ogni cosa per arrecare il minor impatto possibile alla struttura che era comunque in posizione isolata e non in uso nelle ore notturne

Con l'arrivo dell'autunno abbiamo procurato dei materassi per isolare dal freddo del terreno.

Infine, con l'arrivo dell'inverno, abbiamo montato delle tende in attesa di soluzioni più dignitose.

Abbiamo indirizzato le persone alla consulenza legale, e accompagnato coloro che dovevano avere un'audizione presso la commissione e ai presidi medici quelle bisognose di cure.

Nel frattempo abbiamo mantenuto una relazione personale,importante perché non vivessero solo una situazione di emarginazione e di esclusione,con rapporti solo tra loro, ma potessero sperimentare anche un senso di riconoscimento e rispetto.


A dicembre, i migranti del Val Mulini sono trasferiti in strutture coperte inserite nel Piano emergenza freddo: il Comune, per impedire l'accesso all'autosilo, ha installato griglie di metallo montate su jersey in cemento, con sopra filo spinato.

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